Il mistero delle etichette Made in England

Vi sono in circolo, non da poco, VIC 20 etichettati nel numero seriale con il prefisso WGB. Da quanto conosciamo sappiamo che tale sigla rappresentava una linea di produzione della Germania dell’Ovest, e già parliamo dei tempi antecedenti la caduta del Muro di Berlino (1989)! Queste etichette sono datate, senza carbonio, almeno 7 oppure 8 anni prima.

Vedi articolo qui: i numeri seriali del VIC 20

In sostanza il numero seriale indicava, tra le altre informazioni, la fabbrica di produzione.

  • UKB indicava la Gran Bretagna,
  • WG la Germania dell’Ovest..
  • Japan il Giappone
  • CC = Canada
  • V = Canada
  • P = USA
  • RP = USA

Questo tipo di informazioni aveva tutta una serie di ragioni per la quale doveva essere indicato, oltre al rispetto della normativa, per esempio è utile capire la fabbrica di produzione per risalire, in caso di “disgrazie”, alla causa “in produzione” di qualche possibile difetto.

Come risaputo, vuoi i tempi vuoi la Commodore, la standardizzazione, benchè è stato un cavallo di battaglia commerciale a tratti vincente, non era minuziosa fino ai dettagli.

Lo notiamo in diversi particolari, per esempio i label frontali potevano variare, oltre alla nomenclatura come risaputo, anche nella proporzione dei carattateri, tra una frabbrica ed un altra.

Curioso che anche in fase di produzione CR, l’etichetta dei VIC riportava presente la sola tenzione a 9V alternati e non anche i 5 in tensione continua, cosa poi presente nelle etichette stampate appunto nella fabbrica anglosassone.


Ora, tornando ai seriali, è solo oggi che dopo 40anni abbiamo dissezionato non solo la macchina ma la sua storia fino a dove ci è stato possibile, per molti dettagli esistono solo voci e supposizioni, che ben sappiamo identificare al volo un problema con le etichette Made in England eppure nomenclate con il prefisso WG (in particolare la linea di produzione B).

Questo, sopratutto per gli appassionati/collezionisti come chi scrive e frequenta queste pagine, rappresenta un problema da dipanare e da spiegare. Diverse le possibili spiegazioni:

  • La truffa sui mercatini dell’usato, stampare etichette di quel tipo può non essere così difficile, venderle con un seriale basso può accaparrare l’attenzione del neofita interessato al VIC 20.
  • Uno stratagemma commerciale. Ora non possiamo escludere truffe di cui sopra, quanti made in Japan sono venduti con la propria scheda madre originale sostituita con una meno rara!! Ma, a quanto pare, per un breve periodo di tempo, fino a che la linea di produzione non fu avviata completamente in Gran Bretagna, sembra che il VIC 20 per il mercato England era prodotto appunto in Germania, probabilmente erano solo assemblati oppure inscatolati in Inghilterra, appunto in una fase in cui la fabbrica in quel territorio non era ancora in linea. Questa politica, come anche la scatola con le sole istruzioni in inglese, era un modo per soddisfare l’ego nazionalistico e favorire le vendite.
    Tale spiegazione è avvalorata dai numerosi VIC 20 etichettati in quel modo e presenti sul territorio inglese, si noti qui il registro dei VIC 20 elaborato dai possessori della macchina.

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